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In classe: due video per raccontare l’accoglienza

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In classe: l’arte di essere accoglienti

“A”come Accoglienza, come Accompagnamento, come Arte. La costruzione del “Ben-Essere in Valle” promosso dal nostro progetto, inserito nella strategia regionale WECARE, passa senza dubbio dalla lettera A.

“Accogliere” significa aiutare le persone quando sono più vulnerabili, e “Accoglienza” è la comunità che si fa carico delle fragilità che la popolano. Per questo gli operatori di Cooperativa Sociale Paradigma, Con.I.S.A. Valle di Susa e Val Sangone, e dell’Unione dei Comuni Montani Valsangone incontrano la cittadinanza e promuovono il tema dell’accoglienza in tutte le sue accezioni e direzioni, nella convinzione che le risorse per creare una comunità più accogliente siano fra noi e non aspettino altro di essere scoperte o valorizzate.

I giovani sono la prima di queste, e le forme dell’arte audiovisiva, che sempre più caratterizza il loro quotidiano comunicare, è oggi il perfetto modo per coinvolgerli, invitandoli a esprimersi e a raccontare le proprie storie e suggestioni collegate alle diverse forme di accoglienza.

A SCUOLA DI ACCOGLIENZA

E’ nato qui il percorso “L’arte di essere accoglienti”, promosso nelle scuole di Val Susa e Val Sangone per favorire all’interno della popolazione giovanile la cosiddetta “solidarietà sociale”, una naturale e radicata propensione verso il sostegno delle parti fragili e bisognose della comunità. 4 sono state le scuole superiori coinvolte nell’esperienza: I.I.S.S. “Des Ambrois” di Oulx, Liceo “Norberto Rosa” di Susa, Ente di Formazione Professionale “Casa di Carità Arti e Mestieri” di Avigliana, I.I.S.S. “Pascal” di Giaveno.

UN PERCORSO A TAPPE

Il percorso è stato comune a tutte le scuole. Nei mesi di febbraio e inizio marzo 2020 sono stati realizzati due dei tre incontri previsti: nel primo si è introdotto con i ragazzi l’articolato tema dell’accoglienza, attraverso storie, testimonianze, giochi e momenti di gruppo per ragionare, impostando confronto e riflessione a partire dalle fantasie e dalle idee che i giovani avevano a riguardo.

Vi hanno partecipato professionisti e operatori che a diverso titolo sperimentano ogni giorno il mestiere della cura e dell’accoglienza sul nostro territorio: Daniela Pastore, Responsabile della Comunità per minori di Casa Base Avigliana, Monica Lingua, Responsabile area Lavoro di Comunità e Centro per le Famiglie Diffuso del Con.I.S.A., Roberto Maurizio, dell’Area Formazione e Tutela di Fondazione Paideia, Elisabetta Davi, Assistente Sociale e Responsabile dei Servizi Minori per l’Unione Comuni Montani della Val Sangone, Viola Boccalatte e Paola Bertolini, assistenti sociali presso il Con.I.S.A..

Nel secondo incontro si è cercato di fornire ai ragazzi gli strumenti base necessari per dare corpo alle loro riflessioni attraverso gli strumenti creativi del racconto per immagini, i cui rudimenti base sono in fondo gli stessi per una grande produzione come nei dispositivi comunicativi più in uso fra i giovani.

Fabio Carbotta, cofondatore dello studio di produzione e post-produzione audio-video Kuromori Studio di Torino, li ha accompagnati in un viaggio fra storia, tecnica e metodologia del lavoro sul set, dove, ci ha ricordato, “sono sempre la condivisione di idee, la cooperazione e il lavoro d’insieme a fare la differenza”.

DUE VIDEO NATI A DISTANZA

Con lo scoppio dell’emergenza sanitaria e la chiusura delle scuole, gli incontri sono stati interrotti e reiventati online nella primavera 2021: insegnanti e formatori hanno continuato a condividere con i ragazzi video e stimoli provenienti dall’ampio arcobaleno che definisce le diverse forme di accoglienza: vulnerabilità, fragilità, diversità, esclusione e inclusione, legami e solitudine. Parole, esperienze, che i giovani partecipanti hanno riconosciuto facenti parte, in qualche modo, delle vita di ognuno di loro.

I ragazzi hanno partecipato attivamente, hanno espresso idee, cercato, pensato, condiviso. Dai loro stessi pensieri, dalle risonanze che i laboratori e i lavori interattivi hanno prodotto in loro, sono quindi fiorite le idee per la realizzazione di due piccoli video.

Anche in questa fase, nel lavoro di gruppo che va dall’ideazione alla post produzione tutti loro hanno fatto esperienza di accoglienza. Perché solo attraverso l’accoglienza si possono affrontare sfide che da soli non si sarebbe in grado di avvicinare: è stata un’esperienza che li ha fatti sentire meno soli nei lunghi mesi di didattica a distanza e lontananza da amici e compagni. Pur nella difficoltà del periodo, hanno condiviso una rotta in mare agitato e con impegno e fatica, insieme, sono arrivati a destinazione.

Oggi che il progetto si è concluso e i due video sono stati presentati pubblicamente, tutti portano a casa non solo 2 significativi materiali sul tema dell’accoglienza, ma anche il ricordo del viaggio insieme: un viaggio di scoperta. Hanno conosciuto persone nuove, scoperto qualità, aspetti caratteriali, risorse e talenti nuovi in chi già conoscevano. E fra questi ci sono loro stessi. Anche questa è accoglienza.

Sarà ora compito di insegnanti, formatori e Istituti fare in modo che i due video, “Stringimi la mano” e “Reciprocità”, continuino nelle prossime settimane il loro viaggio. Per una Valle che accoglie: siamo solo all’inizio!




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